Home

Feed items

Caserta - Ieri, 3000 persone in piazza contro il razzismo.

Notizia tratta dal sito Testata giornalistica Caserta 24 ore.

Clikkate sul link per leggere l'articolo.


 

Assemblea Nazionale dei Movimenti dei Migranti e Antirazzisti - Roma, domenica 6 novembre

Salve a tutti e a tutte!

Ho trovato questa notizia sul sito della Rete dei Movimenti dei Migranti e Antirazzisti (clikkate sul nome per accedere al loro sito), che ha organizzato la manifestazione del 22 ottobre. 

 


 Per la libertà e i diritti dei migranti

Chiudere tutti i Cpt

Organizziamoci contro le esplusioni

Contro l’espulsioni organizziamoci per il permesso di soggiorno e la dignità per tutti\e

 Continuano le espulsioni ai danni di centinaia di immigrati\e. Per non perdere il permesso di soggiorno o nella speranza di ottenerlo siamo costretti ad accettare lavori poco sicuri, con orari insostenibili e sottopagati (per esempio una colf lavora in media 130 ore a settimana per 900 euro al mese).

Ci costringono a vivere in case poco dignitose, poco sicure e troppo costose.

Siamo costretti a sopportare quotidianamente i controlli della polizia a qualunque ora del giorno e della notte.

Assemblea Napoli - 2 ottobre 2005 - N°3

Assemblea Napoli - 2 ottobre 2005 - N°3

Ed ecco qui una parte dei presenti.

Questa è l'ultima di quelle che mi son venute bene. Scusate il ritardo.

Assemblea Napoli - 2 ottobre 2005 - N°2

Assemblea Napoli - 2 ottobre 2005 - N°2

Di nuovo l'assemblea, di nuovo la presidenza, da una diversa angolazione.

Assemblea Napoli - 2 ottobre 2005 - N°1

Assemblea Napoli - 2 ottobre 2005 - N°1

Questa è una delle foto da me scattate all'assemblea di A3F, tenutasi a Napoli il 2 ottobre 2005, nel centro sociale dei disoccupati vicino Porta Capuana.

Qui potete vedere la presidenza dell'assemblea. Al centro, Gianluca che parla m'è venuto un po' sfocato...

Solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto

Solidarietà a tutti i nostri fratelli e sorelle residenti in Italia e che provengono dalle zone colpite

PakistanAncora una volta la natura ha infierito violentemente su una parte dell’umanità.

Pakistan, India, Bangladesh, Kashmir sono stati colpiti da un catastrofico terremoto, la grandezza di questa tragedia è nelle migliaia di vittime che ci sono state, intere generazioni spazzate via. Intere città rase al suolo.

Riflettendo su questa terribile sciagura e pensando a tutti gli altri drammi del mondo è sempre più evidente che a pagare il prezzo più alto è la gente più povera, quella già provata da una vita dura e difficile, i più e i più oppressi.

messaggio di solidarietà da genova

Il Circolo Culturale Proletario di Genova è solidale con le voste lotte

per la difesa dei diritti degli immigrati, nel ricordo di Ibrahime, affinché

il suo sacrificio non sia stato vano.

Continuare a diffondere le notizie tenute nascoste dai media sulla tragica

e miserevole vita a cui sono costretti a vivere i fratelli immigrati è uno

dei principali compiti che, nel nostro piccolo, cerchiamo di portare avanti,

per creare spazi di speranza per un futuro migliore per tutti.

Saluti fraterni



                                                                                   Circolo Culturale

Proletario di Genova

Genova, 2 Settembre 2005

 












No alla chiusura della scuola di via Quaranta

ISLAMIC FOBIA

Solidarietà ai fratelli di credo musulmano

No alla chiusura della Moschea di Gallarate

No alla chiusura della scuola di via Quaranta


Da mesi vi è un’offensiva nei confronti degli immigrati musulmani anche qui in Italia. La scusa della lotta al terrorismo oggi ha portato a intensificare questo odio e questa repressione nei confronti delle popolazioni arabe e musulmane.

Alcune settimane fa hanno chiuso la moschea di Gallarate, giorni fa hanno chiuso la scuola araba di via Quaranta.

Le scuse con cui l’hanno fatto -tra l’altro- sono vergognose. In entrambi i casi pretesti pratici utilizzati servono a nascondere la volontà repressiva. Noi diamo la solidarietà alla comunità araba e musulmana e difendiamo il diritto ad avere luoghi di preghiera e di studio, tra l’altro autofinanziati, a differenza delle scuole cattoliche e delle Chiese che vengono sovvenzionate dallo stato.

Anzi vorremmo che fossero soprattutto i giovani a poter decidere ed autodeterminare la loro scelta culturale.

C’è chi usa la motivazione dell’integrazione per difendere la chiusura della scuola. Noi denunciamo questa bugia, poiché in realtà non c’è da parte delle istituzioni nessuna volontà di favorire l’incontro dei popoli diversi. Noi sappiamo che il dialogo, l’incontro, l’interetnicità, non nascono dalle decisioni dall’alto di qualche burocrate o di qualche istituzione statale, peggio dalle decisioni repressive di chiusura e proibizione. Anzi queste sono l’espressione di radici razziste profonde che vi sono nel nazionalismo e nelle istituzioni. 



No alla chiusura della scuola di via Quaranta

ISLAMIC FOBIA

Solidarietà ai fratelli di credo musulmano

No alla chiusura della Moschea di Gallarate

No alla chiusura della scuola di via Quaranta


Da mesi vi è un’offensiva nei confronti degli immigrati musulmani anche qui in Italia. La scusa della lotta al terrorismo oggi ha portato a intensificare questo odio e questa repressione nei confronti delle popolazioni arabe e musulmane.

Alcune settimane fa hanno chiuso la moschea di Gallarate, giorni fa hanno chiuso la scuola araba di via Quaranta.

Le scuse con cui l’hanno fatto -tra l’altro- sono vergognose. In entrambi i casi pretesti pratici utilizzati servono a nascondere la volontà repressiva. Noi diamo la solidarietà alla comunità araba e musulmana e difendiamo il diritto ad avere luoghi di preghiera e di studio, tra l’altro autofinanziati, a differenza delle scuole cattoliche e delle Chiese che vengono sovvenzionate dallo stato.

Anzi vorremmo che fossero soprattutto i giovani a poter decidere ed autodeterminare la loro scelta culturale.

C’è chi usa la motivazione dell’integrazione per difendere la chiusura della scuola. Noi denunciamo questa bugia, poiché in realtà non c’è da parte delle istituzioni nessuna volontà di favorire l’incontro dei popoli diversi. Noi sappiamo che il dialogo, l’incontro, l’interetnicità, non nascono dalle decisioni dall’alto di qualche burocrate o di qualche istituzione statale, peggio dalle decisioni repressive di chiusura e proibizione. Anzi queste sono l’espressione di radici razziste profonde che vi sono nel nazionalismo e nelle istituzioni.