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Siamo al 15° giorno fuori di casa tra l'incuria e la disumanità delle istituzioni, nessuna esclusa, visto che si perde tempo tra i "vedremo" e i "faremo", e la solidarietà della gente che ci sta facendo giungere il proprio sostegno. Sono centinaia le firme raccolte per la petizione di solidarietà a fianco degli immigrati di via Sambuci. Vi chiediamo di farci giungere le vostre firme all'A3F o di portarle in piazza sabato 6 marzo alla manifestazione.

Scriviamo per denunciare un episodio vergognoso di attacco e di censura verso l’associazione Antirazzista Interetnica 3 Febbraio che da anni si batte contro il razzismo ed è in prima fila nelle lotte dei fratelli e delle sorelle immigrati (ultima è quella che ci vede impegnati a Sant'Antimo contro lo sgombero di 40 immigrati da parte del comune).
Abbiamo partecipato con la nostra associazione al corteo di Napoli nelle forme che abbiamo ritenuto opportune e cioè senza aderire, ma portando il nostro punto di vista per far riflettere chi lo volesse.

Siamo ormai al 7° giorno fuori casa e le soluzioni da parte delle istituzioni sono nulle.
Misuriamo l'inconcludenza della politica, la sterile propaganda e l'irresponsabilità che va dal Sindaco, il quale ritiene che non vi è un'emergenza per le persone di via Sambuci, fino alla Prefettura quale organo del governo, che non è in grado di proporre nessuna soluzione.
Se gli immigrati non sono per strada è perché si è attivata una solidarietà diretta e autorganizzata, cioè essi sono ospitati nelle case di altri fratelli immigrati e nella casa canonica di Sant'Antimo.

Oggi, domenica 21 febbraio, si è tenuta a Sant'Antimo l’assemblea della lotta degli immigrati sgomberati in via Sambuci.
Folta la partecipazione di giovani del posto, fatto nuovo che rappresenta evidentemente un avanzamento della solidarietà verso questa lotta.
A fronte della violenza e del razzismo delle istituzioni sta crescendo la solidarietà e il sostegno verso i fratelli immigrati.
L’assemblea ha deciso di dar vita ad “un altro giorno insieme” con gli immigrati come seguito dell’iniziativa di domenica 14 febbraio in cui si sono incontrate a pranzo oltre 400 persone.