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Una lettera per costruire l’accoglienza

[acidfree:308]Cosa succede nella vita di centinaia di migliaia di immigrati in questi mesi? E’ difficile certo saperlo. Bisogna cercare di capire, di sentirsi vicini. Persone di paesi diversi, con lingue e culture differenti, però persone con tante cose simili: in comune non ci sono solo i tanti problemi, ma anche speranze e possibilità.
Non si può capire il popolo degli immigrati partendo da come li raccontano giornali e televisione, o da come ne parlano i politici italiani.
Chi guarda veramente alla tragedia di altre centinaia di donne e uomini morti nel mare in questi mesi, non come un fatto di cronaca ma pensando ai loro volti, ai nomi, alle storie, alle persone care che, nei paesi di origine o qui in Italia, aspettano con angoscia notizie che non verranno? Dai politici poche parole di indignazione e ancora repressione, mentre sono loro i principali responsabili.

Lettere dal Sahara

Locandina del film "Lettere dal Sahara"

Lettere dal Sahara

Lettere dal Sahara di Vittorio De Seta
Scheda del film a cura del Festival del Cinema di Venezia
Interpreti: Djibril Kebe, Paola Ajmone Rondo
Durata: h 2.03

»» Scarica la scheda completa del film ««

[acidfree:306] L’Associazione nazionale antirazzista e interetnica ‘3 febbraio’ promuove il film di Vittorio De Seta accolto con entusiasmo al Festival del Cinema di Venezia e in proiezione dal 1 settembre in tutte le sale italiane.
L’invito speciale è rivolto a tutti i fratelli e sorelle che conosciamo, a tutte le persone schierate contro il razzismo e per una società aperta, libera e solidale che potranno vedere il film a prezzo ridotto.

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Quando la carta vale più della propria pelle

Purtroppo tutti abbiamo visto come questa affermazione non è una metafora ma la triste realtà per milioni di immigrati, anche per quelli che dopo immani peripezie riescono a regolarizzarsi e ad avere il famoso “pezzo di carta”, ovvero il titolo di soggiorno in Italia.
Ieri a Napoli Svetlana ha rischiato la propria vita per recuperare il soggiorno. E' rimasta ustionata, dopo essere riuscita a far evacuare gli anziani che erano nella casa andata in fiamme in via dei Mille.
A nulla sono servite le grida di chi voleva trattenerla, e tutto questo perché a suo dire, e con la conferma puntuale dei poliziotti intervistati, senza quelle “carte” Svetlana per questo Stato non sarebbe stata nessuno. Nonostante sia qui da anni, nonostante si prenda cura di altri italiani che ne hanno bisogno, nonostante sia conosciuta dalla gente del posto. Nonostante parli l'italiano e forse è anche a conoscenza più di tanti noi della nostra storia.

Ad un anno dalla morte di Ibrahime Diop.Per non dimenticare.

Per non dimenticare, visto che la magistratura dimentica……

Il 18 agosto 2005 a Napoli nel corso di una rapina viene barbaramente accoltellato e ucciso un giovane senegalese,si chiamava Ibrahime Diop e aveva 24 anni. La famiglia di Ibrahime e l’associazione “3 febbraio” si costituiscono parte civile. Dopo pochi giorni in un campeggio in Puglia viene arrestato un giovane napoletano, è l’assassino di Ibrahime.Identificato anche grazie al contributo offerto dall’unico testimone oculare,un immigrato irregolare senegalese che era in compagnia di Ibrahime e che per testimoniare al processo aveva ottenuto un permesso speciale per motivi di giustizia.

A fianco dei nostri fratelli in Palestina e Libano

Per il diritto all’autodetrminazione dei popoli

Da giorni è in atto la guerra di Israele sostenuto dagli altri governi, Usa in testa, contro le popolazioni del Libano e il popolo palestinese.
Questo Stato fin dalla sua fondazione ha usato una violenza militare enorme nel tentativo di fiaccare la resistenza di milioni di persone che lottano per la propria terra. Nonostante i bombardamenti, la violenza inaudita, la distruzione di infrastrutture, non ci stanno riuscendo. La forza della gente del Libano, la resistenza anche militare che Hezbollah sta opponendo all’invasione di Israele, ci dicono che c’è qualcosa di più potente del fuoco degli eserciti. Il popolo palestinese ce lo dimostra da oltre cinquant’anni con la sua resistenza ad Israele. Questa è la forza di un’intera popolazione che lotta per la sua dignità, per la sua terra, per vivere bene. Per queste ragioni il nostro schieramento a fianco del popolo palestinese e libanese è forte e determinato.

8 luglio: cena della solidarietà a Firenze

L'Associazione Antirazzista e Interetnica "3 febbraio" invita a partecipare ad una serata per costruire una cassa della solidarietà contro la repressione. Una serata per esprimere la nostra solidarietà ad Ottaviano, attivista dell'A3F, sottoposto a processo per aver difeso un fratello immigrato dalla repressione. Una serata per stare insieme, divertirsi, sentire della buona musica e cenare.... Sabato 8 luglio a partire dalle 19.30 in via dei Serragli 3 presso l'associazione Ireos. La cena servirà per autofinanziare il progetto della cassa della solidarietà interetnica.

Une réaction consciente de B.Sciolla

Une réaction consciente.
Article de Barbara Sciolla traduit par la revue "La Comune"du 6/9/2004-n°27

Abus de la Police envers les immigrès.Une rèaction cons
ciente.
Gènes.Samedi 21 août ,Ndiawar m'Baye,senegalais,est sou
mis à un contrôle de documentations par la Police dans un
magasin chez Rue Prè,où mangeait un petit pain.Depuis au
cunes minutes Ndiawar est sur le pavé,sanglant,liè,arre
té pour outrage à un public officier.Il est trainé chez le Commissariat de Police;la police nie le secour offri par une ambulance,qui passait.Des personnes,ainsi des touristes,dècident d'organiser une rèaction de soutien.A' travers l'Association "3 Febbraio"des autres association de volontariat seront organisées des manifestations de solidarité envers les immi