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Organizziamoci contro le esplusioni

Contro l’espulsioni organizziamoci per il permesso di soggiorno e la dignità per tutti\e

 Continuano le espulsioni ai danni di centinaia di immigrati\e. Per non perdere il permesso di soggiorno o nella speranza di ottenerlo siamo costretti ad accettare lavori poco sicuri, con orari insostenibili e sottopagati (per esempio una colf lavora in media 130 ore a settimana per 900 euro al mese).

Ci costringono a vivere in case poco dignitose, poco sicure e troppo costose.

Siamo costretti a sopportare quotidianamente i controlli della polizia a qualunque ora del giorno e della notte.

Solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto

Solidarietà a tutti i nostri fratelli e sorelle residenti in Italia e che provengono dalle zone colpite

PakistanAncora una volta la natura ha infierito violentemente su una parte dell’umanità.

Pakistan, India, Bangladesh, Kashmir sono stati colpiti da un catastrofico terremoto, la grandezza di questa tragedia è nelle migliaia di vittime che ci sono state, intere generazioni spazzate via. Intere città rase al suolo.

Riflettendo su questa terribile sciagura e pensando a tutti gli altri drammi del mondo è sempre più evidente che a pagare il prezzo più alto è la gente più povera, quella già provata da una vita dura e difficile, i più e i più oppressi.

Grande assemblea generale il 2 ottobre

ASSEMBLEA GENERALE PER ORGANIZZARCI ED ESSERE PIU’ FORTI

A seguito della straordinaria manifestazione del 29 agosto a Napoli,dove oltre duemila immigrati hanno lottato perché non accadano più aggressioni e violenze,che ultimamente hanno causato la morte di un nostro fratello senegalese,sentiamo il bisogno di riunirci. Vogliamo incontrarci con tutta la gente che ha partecipato in tanti modi e in tutti questi anni alla battaglia per una società interetnica. Sappiamo che più saremo uniti più saremo forti, più ci organizziamo più possiamo affermare i nostri bisogni. L’associazione 3 febbraio è stata, sin dalla sua nascita,un punto di riferimento per migliaia di persone e ci insegna che si può reagire alla violenza, al dolore, alla sofferenza, stando insieme, facendo primeggiare la solidarietà sul conflitto e il razzismo. Per restituire la forza che è venuta fuori nella nostra lotta, per fondarla meglio, per difenderla e organizzarla, vi invitiamo ad essere presenti all’assemblea generale che terremo:


Arrestato il presunto assassino di Ibrahim

COMUNICATO DELL'ASSOCIAZIONE 3 FEBBRAIO

Napoli, 2/8/2005. In base alle notizie diffuse dalla Prefettura, la scorsa notte in un campeggio vicino a Napoli è stato arrestato un giovane di 19 anni che si ritiene possa essere l'assassino di Ibrahim Diop, il ragazzo senegalese di 24 anni ucciso il 19 agosto scorso durante una rapina a Porta Capuana.

Per Ibrahim, su iniziativa della comunità senegalese, dell'Associazione 3 Febbraio e di altre organizzazioni cittadine della solidarietà, si era svolta una manifestazione il 29 agosto per chiedere verità e giustizia per il barbaro omicidio razzista. Grazie anche a questa iniziativa l'attenzione della gente, dei media e delle istituzioni è rimasta alta, contrastando con un forte messaggio di solidarietà e accoglienza un clima di omertà e disinteresse che rischiava di far dimenticare la gravità dell'accaduto.

Una manifestazione coraggiosa, pacifica e di massa

COMUNICATO STAMPA DELL'ASSOCIAZIONE 3 FEBBRAIO

Una grande manifestazione coraggiosa, pacifista e di massa quella che si è svolta oggi a Napoli.

Più di duemila immigrati in piazza, contro la violenza e per ricordare il fratello senegalese Ibrahim Diop, ucciso durante una rapina il 19 agosto scorso.

La manifestazione ha raccolto la solidarietà della città, la simpatia della gente e dei tanti italiani che sono venuti. Il microfono è stato aperto a tutte le lingue del mondo e nei vari interventi il bisogno comune di fare giustizia, di catturare gli assassini, di indignarsi sempre e rispondere con forza e determinazione così come è stato fatto oggi di fronte alle violenze, al razzismo, alle ingiustizie che i fratelli e le sorelle immigrate vivono sulla loro pelle quotidianamente.