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Una manifestazione coraggiosa, pacifica e di massa

COMUNICATO STAMPA DELL'ASSOCIAZIONE 3 FEBBRAIO

Una grande manifestazione coraggiosa, pacifista e di massa quella che si è svolta oggi a Napoli.

Più di duemila immigrati in piazza, contro la violenza e per ricordare il fratello senegalese Ibrahim Diop, ucciso durante una rapina il 19 agosto scorso.

La manifestazione ha raccolto la solidarietà della città, la simpatia della gente e dei tanti italiani che sono venuti. Il microfono è stato aperto a tutte le lingue del mondo e nei vari interventi il bisogno comune di fare giustizia, di catturare gli assassini, di indignarsi sempre e rispondere con forza e determinazione così come è stato fatto oggi di fronte alle violenze, al razzismo, alle ingiustizie che i fratelli e le sorelle immigrate vivono sulla loro pelle quotidianamente.

Solidarietà interetnica dalla società civile

Padre Luigi Merola e la famiglia Durante hanno aderito alla manifestazione del 29 agosto ed esprimono la loro solidarietà e quella della comunità di Forcella agli immigrati che stanno protestando per la morte di Ibrahim Diop.

Annalisa Durante, di 14 anni, rimase uccisa durante una sparatoria tra clan camorristici a Forcella il 27 marzo 2004, quando un esponente della criminalità locale la usò come scudo durante un agguato.

Ibrahim Diop è stato accoltellato venerdì 19 agosto scorso a Porta Capuana durante una rapina.

In un messaggio consegnato all'Associazione 3 Febbraio che verrà letto durante il corteo, arriva la solidarietà "Da parte di Padre Luigi Merola, della famiglia Durante e da tutta Forcella, non presenti di persona ma come sempre presenti con la nostra solidarietà sperando che il Buon Dio potrà mettere fine a tutto ciò ed aprire il cuore di ogni persona".

Lettera al popolo di Napoli

Cari fratelli e sorelle,

vi scriviamo in un momento molto triste e importante. Un nostro fratello, Ibrahime Diop, un giovane di 24 anni, è stato ucciso da criminali che volevano rapinarlo. La stessa sorte è capitata ad altri, a Giugliano, a Licola, ad Arzano; queste morti sono il frutto di un clima violento e insopportabile che viviamo in città, tutti, nessuno escluso: giovani, donne, anziani, immigrati. Eppure è la nostra città, dove troviamo simpatia e accoglienza ma purtroppo anche chi si sente più libero di farci del male perché siamo immigrati. Certo se il Ministro dell’interno insinua il sospetto che siamo potenziali terroristi, i nostri problemi diventano drammatici. Non stiamo qui a contare quanti nostri fratelli dalle Torri gemelle, a Madrid, a Londra o nei paesi di nostra provenienza, sono morti a causa del terrorismo. Questa è la verità: guerre e terrorismo uccidono la nostra gente e in più come sta succedendo in occidente fanno ricadere la colpa su di noi.

Aggiornamento sulla vicenda di Ibrahima Diop

Ieri sera si è tenuta un’assemblea di oltre 400 fratelli dell’A3f alla quale era presente anche l’ambasciatore del Senegal che ha portato la solidarietà del popolo senegalese e ha ringraziato l’A3f per l’impegno che sta mettendo in questa triste vicenda.

E’ seguita una riunione con altre forze politiche, democratiche, antirazziste che parteciperanno alla manifestazione di lunedì 29 agosto.

Al nostro appello hanno aderito, oltre i primi firmatari (Socialismo rivoluzionario, centro sociale Ska, Rifondazione comunista) anche: Comunità palestinesi, Comunità dello Sri Lanka, Uds, Pdc, Confederazione Cobas; Assopace, Sinistra giovanile, altri si aggiungeranno.

Giustizia per Diop Ibrahima

L’A3f-Napoli vuole denunciare la mortale aggressione ad un nostro fratello senegalese,Diop Ibrahima,avvenuta a Porta Capuana,venerdì 19 agosto 2005.

Ibrahima,senegalese di 24 anni si trovava a Napoli per lavoro e come ogni sera era andato al call center di Via Cesare Rossaroll per telefonare ai suoi familiari,qui è stato raggiunto da due balordi che volevano rapinarlo. Alle sue resistenze uno dei due ha sfoderato un coltello e lo ha ferito mortalmente.

Non è il primo episodio di questo genere e purtroppo già altre volte si sono verificati gravi azioni di violenze razziste.Tante volte i fratelli immigrati hanno chiamato le forze dell’ordine che non sono intervenute.