Home

schiavitù

1° MAGGIO A NAPOLI: NO AL RAZZISMO! ACCOGLIENZA DI TUTTI I PROFUGHI E IMMIGRATI

1° MAGGIO: NO AL RAZZISMO! ACCOGLIENZA DI TUTTI I PROFUGHI E IMMIGRATI

È sempre più omicida il razzismo: l’omicidio di un ragazzo bengalese a Pisa è l’ultima prova. Non cambia molto purtroppo sapere che l’autore è un ragazzo tunisino insieme ad altri suoi amici italiani. Il razzismo non è esclusiva di alcune etnie: è un male che affligge l’intera umanità.

Lettera dei lavoratori bengalesi contro la schiavitù per la gente del paese di Sant'Antimo ( NA ) - Iniziativa di sensibilizzazione, domenica 30 marzo, ore 11, presso la chiesa di S. Antimo

Cari amici e amiche,

inviamo questa lettera che i fratelli immigrati di S.Antimo, da tempo in lotta contro la schiavitù e lo sfruttamento, hanno indirizzato alla gente di S.Antimo per spiegare le ragioni della loro lotta.
Tale lettera è volta a fare chiarezza, laddove gente razzista e losca vuole creare divisione e antipatia verso una iniziativa di grande merito. La lotta dei lavoratori immigrati infatti, specie in questo momento, in questo Paese dove la schiavitù è la norma, squarcia il velo dell'indifferenza e dell'abitudine.
Meritano tutti loro per questo solidarietà e sostegno.

Contro la schiavitù lottano i bengalesi a S. Antimo: aiutateci! - MANIFESTAZIONE DOMENICA 23 MARZO, ORE 15, A SANT'ANTIMO (NA), PIAZZA DELLA REPUBBLICA

AGGIORNAMENTO DEL 23 MARZO 2013:

Ultime adesioni:
Comitati Solidali Antirazzisti di Napoli e provincia (CSA "Arte!teca"; CSA "Solimai", del Vomero; CSA S.ta Maria La Nova).

COMUNICAZIONE IMPORTANTE:

L'appuntamento a Napoli, per andare insieme a Sant'Antimo alla manifestazione con i fratelli immigrati, è anticipato alle ore 13.30 a Piazza Garibaldi (hotel Terminus), per poter prendere il treno delle 14.00.

----------------------

Come arrivare in piazza della Repubblica, a Sant'Antimo:

Denuncia A3F operai bengalesi ridotti in schiavitù - Sant'Antimo (NA)

Comunicato A3F:

A S.Antimo vivono migliaia di bengalesi e quasi tutti loro sono impiegati nell'industria tessile.
In alcune fabbriche siamo venuti a conoscenza di condizioni di vera e propria schiavitù. Turni di 14 ore al giorno con un padrone anch'esso bengalese che costringe i lavoratori a lavorare per meno di 3 euro allora. Questo stesso padrone usa, per ricattare gli immigrati, sequestrare il loro passaporto così da non potersi muovere e cercare lavoro altrove.