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Denuncia A3F operai bengalesi ridotti in schiavitù - Sant'Antimo (NA)

Comunicato A3F:

A S.Antimo vivono migliaia di bengalesi e quasi tutti loro sono impiegati nell'industria tessile.
In alcune fabbriche siamo venuti a conoscenza di condizioni di vera e propria schiavitù. Turni di 14 ore al giorno con un padrone anch'esso bengalese che costringe i lavoratori a lavorare per meno di 3 euro allora. Questo stesso padrone usa, per ricattare gli immigrati, sequestrare il loro passaporto così da non potersi muovere e cercare lavoro altrove.
Questa non è umanità ma è schiavitù. Per questo denunceremo per riduzione in schiavitù il padrone chiedendo al prefetto che siano dati i permessi di soggiorno per motivi umanitari ex. art. 18 del Testo Unico sull'Immigrazione.
Questo dramma non può passare inosservato, non vogliamo che si ripetano tragedie come quella di Prato dove morirono lavoratori cinesi colti nel sonno da un incendio nelle stesse fabbriche dove lavoravano.
Per queste ragioni a S.Antimo è cominciata una lotta. Ieri ci siamo riuniti in assemblea: oltre 100 persone bengalesi e anche alcuni italiani di associazioni quali La Comune, il Centro Astalli di Casandrino, L’ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione), l’associazione Agorà di S.Antimo, i comitati solidali antirazzisti di Napoli, hanno espresso solidarietà e sostegno a questa lotta.

Abbiamo deciso che il 21 Febbraio, in occasione della festa della lingua del Bangladesh, si terrà una manifestazione di festa e mobilitazione per i diritti di tutti i lavoratori nella piazza di S.Antimo.

NO AL NUOVO SCHIAVISMO AI DANNI DEGLI IMMIGRATI
PER LA LIBERTÀ E I DIRITTI DI TUTTI

Associazione Antirazzista Interetnica "3 Febbraio"
Web: www.a3f.org
E-mail: napoli@a3f.org
Tel: 3465708065