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Lettera al popolo di Napoli

Cari fratelli e sorelle,

vi scriviamo in un momento molto triste e importante. Un nostro fratello, Ibrahime Diop, un giovane di 24 anni, è stato ucciso da criminali che volevano rapinarlo. La stessa sorte è capitata ad altri, a Giugliano, a Licola, ad Arzano; queste morti sono il frutto di un clima violento e insopportabile che viviamo in città, tutti, nessuno escluso: giovani, donne, anziani, immigrati. Eppure è la nostra città, dove troviamo simpatia e accoglienza ma purtroppo anche chi si sente più libero di farci del male perché siamo immigrati. Certo se il Ministro dell’interno insinua il sospetto che siamo potenziali terroristi, i nostri problemi diventano drammatici. Non stiamo qui a contare quanti nostri fratelli dalle Torri gemelle, a Madrid, a Londra o nei paesi di nostra provenienza, sono morti a causa del terrorismo. Questa è la verità: guerre e terrorismo uccidono la nostra gente e in più come sta succedendo in occidente fanno ricadere la colpa su di noi.

Aggiornamento sulla vicenda di Ibrahima Diop

Ieri sera si è tenuta un’assemblea di oltre 400 fratelli dell’A3f alla quale era presente anche l’ambasciatore del Senegal che ha portato la solidarietà del popolo senegalese e ha ringraziato l’A3f per l’impegno che sta mettendo in questa triste vicenda.

E’ seguita una riunione con altre forze politiche, democratiche, antirazziste che parteciperanno alla manifestazione di lunedì 29 agosto.

Al nostro appello hanno aderito, oltre i primi firmatari (Socialismo rivoluzionario, centro sociale Ska, Rifondazione comunista) anche: Comunità palestinesi, Comunità dello Sri Lanka, Uds, Pdc, Confederazione Cobas; Assopace, Sinistra giovanile, altri si aggiungeranno.

Giustizia per Diop Ibrahima

L’A3f-Napoli vuole denunciare la mortale aggressione ad un nostro fratello senegalese,Diop Ibrahima,avvenuta a Porta Capuana,venerdì 19 agosto 2005.

Ibrahima,senegalese di 24 anni si trovava a Napoli per lavoro e come ogni sera era andato al call center di Via Cesare Rossaroll per telefonare ai suoi familiari,qui è stato raggiunto da due balordi che volevano rapinarlo. Alle sue resistenze uno dei due ha sfoderato un coltello e lo ha ferito mortalmente.

Non è il primo episodio di questo genere e purtroppo già altre volte si sono verificati gravi azioni di violenze razziste.Tante volte i fratelli immigrati hanno chiamato le forze dell’ordine che non sono intervenute.

No alle guerre e al terrorismo!Fermiamo la repressione contro gli immigrati.Accoglienza e sanatoria generalizzata per tutti

Solidarietà con tutte le vittime del terrorismo e delle guerre.
Fermiamo l’ondata repressiva e razzista contro gli immigrati.

Pace e accoglienza per tutti!

Esprimiamo il nostro dolore per tutte le vittime, di qualunque nazionalità e fede religiosa, degli attentati terroristici e delle guerre e la nostra solidarietà ai loro cari, colpiti a Londra, a Kusdasi, a Sharm el Sheik, in Iraq, in Afganistan, nel Darfur, in Pakistan, in Liberia e in tante altre zone del mondo. Molti di noi conoscono direttamente questa violenza e terrore e proprio per questo sono stati costretti a fuggire dai propri paesi d’origine . Noi siamo per la pace e lottiamo contro il terrorismo che colpisce gente innocente ed è nemico dell’umanità così come lo sono le guerre dei potenti della terra . La campagna razzista e repressiva che gli stati occidentali e quello italiano stanno sviluppando stabilendo la falsa equazione immigrato=terrorista, è una conseguenza ed è parte di questa doppia guerra all’umanità. Le persone e le popolazioni di fede islamica sono doppiamente colpite: tra di esse il terrorismo di Al Quaeda e simili miete molte vittime (come accade ogni giorno in Iraq) e su di esse si scatena la criminalizzazione e repressione degli Stati Occidentali.

Dall'a3f-Roma

Un altro episodio di emarginazione e degrado nel
XX Municipio.

Intorno alle 22,00 dell’11 luglio in un bar di fronte alla stazione di Labaro è esplosa una rissa tra rumeni (forse moldavi), il risultato del degrado e l’alienazione dovuta all’abuso di alcool e frustrazione per una vita senza possibilità di realizzazione dignitosa di futuro, ha avuto come conclusione la morte di uno degli ospiti rumeni del bar che ha tentato di calmare la situazione esplosa, sembrerebbe, per una sigaretta non offerta.
Le motivazioni della tragedia sono secondarie, ciò che importa è l’assurdo epilogo per una vita spezzata violentemente per sicuri futili motivi.