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Il 4° Congresso si è tenuto a Napoli l'1 e il 2 novembre del 2003.
All'unanimità è stata approvata la seguente risoluzione:
1. Il deterioramento delle condizioni d'esistenza della maggioranza dell’umanità si approfondisce inesorabilmente, in particolare nel sud del mondo. Tra le vicende e i drammi che si moltiplicano spiccano e non smettono di espandersi quelli legati alla guerra, che si intreccia inestricabilmente ed intimamente con il terrorismo.
A questo intreccio mortifero non sono mancate i tentativi di reazione e di risposta da parte di settori consistenti della popolazione mondiale, come in occasione delle mobilitazioni pacifiste e contro l'invasione dell'Iraq. Si è trattata di un'importante novità, che tuttavia non si è ulteriormente sviluppata e sedimentata, in primo luogo dal punto di vista della coscienza dei suoi protagonisti.
2. La crescita e il complicarsi costanti dei flussi migratori che coinvolgono direttamente o indirettamente l’intera umanità e ogni realtà del pianeta si intreccia molto fortemente con queste vicende ma ha una organicità propria e decisiva, che conferma la questione emigrazione/immigrazione come uno dei motivi salienti dell’epoca che stiamo vivendo.
Le migrazioni in atto hanno già raggiunto una dimensione senza precedenti nella storia dell'umanità ed è destinata ad intensificarsi qualitativamente. Le scaturigini, la molteplicità e la varietà dei motivi e delle ragioni di questi flussi ne determinano il carattere incontenibile, selvaggio e dirompente, che vanifica tutti i tentativi di governarli da parte del sistema e dei suoi stati.
3. L’Italia, una delle principali vie d' accesso e di transito verso l'Europa, è pienamente e particolarmente coinvolta da questi processi, che stanno investendo e investiranno tutto l’occidente capitalista ed imperialista, dove si concentrano le maggiori ricchezze, frutto della rapina e del saccheggio dell’intero pianeta.
La legge Bossi/Fini, a cui aveva aperto la strada la Turco/Napoletano, costituisce l'ultimo e più significativo tentativo dello stato italiano di governare i flussi migratori. Questa legge ha inequivocabilmente provocato un’ulteriore peggioramento delle condizioni di vita degli immigrati in Italia, regolari e non, e ha avuto sopratutto pesanti ricadute psicologiche e coscienziali, in particolare esaltando il senso di precarietà che vivono tutte le sorelle e tutti i fratelli immigrati. Senza rimuovere mai questi effetti, anzi senza smettere di denunciarli e di combattere le loro cause dirette, è tuttavia decisivo cogliere che la Bossi/Fini rappresenta anche la più grande sanatoria varata e realizzata in questo paese, anche per soddisfare l'ingordigia dei settori imprenditoriali di questo paese, alle prese con un bisogno strutturale di mano d’opera abbondante, a poco prezzo e ricattabile.
4. Questo carattere ambivalente della Bossi/Fini, più contraddittoria di quanto abbiamo affermato finora qualificandola semplicemente di “schiavista e razzista”, riflette il problema che le classi dominanti di questo paese e di tutti i paesi imperialisti cercano in vano di risolvere: cercare di governare flussi sempre più poderosi e manifestamente inarrestabili, soddisfare una richiesta permanente e crescente di manodopera a basso costo. La recente proposta di Fini di concessione del diritto di voto amministrativo agli immigrati regolari rispecchia la presa d'atto da parte dei settori imprenditoriali e politici più lungimiranti del fatto che questa contraddizione è irrisolvibile soltanto in termini repressivi e di ordine pubblico. Questa proposta documenta il delinearsi in atto di un progetto integrazionista storicamente fuori tempo massimo e destinato a fallire, ma che può creare illusioni e divisioni pericolose e dannose, che rende ancora più urgente e decisiva il costituirsi di un movimento autonomo e indipendente dei fratelli e delle sorelle.
5. La costituzione di un tale movimento in Italia ha vissuto a partire della fine degli anni ’80 momenti significativi e i sorgere di esperienze tra cui l'A3F, attraverso un percorso non privo di contraddizioni, si distingue come la più significativa e come patrimonio umano, ideale e costruttivo di tutte le sorelle e di tutti i fratelli.
Il III Congresso ha avviato la rifondazione dell’A3F sulla base di un programma e di una nuova direzione. Si è trattato di un nuovo inizio, non privo di contraddizioni e difficile considerando il contesto generale, che in parte abbiamo subito, salvo l'eccezione di alcune realtà dell'associazione. Abbiamo In particolare oscillato spesso tra un discorso generico sull'interetnicità e la pace e un'attività di corto respiro e priva di continuità. Per riprendere e approfondire il processo fondativo indiscutibilmente avviato è più che mai decisivo precisare ulteriormente il profilo dell'A3F, definire ulteriormente e più chiaramente i piani e i termini del nostro impegno costruttivo.
6. La costruzione dell’A3F nella prossima fase si poggia su quattro assi fondamentali che sono: Accoglienza e difesa, Lotta e autorganizzazione, Diffusione delle idee e organizzazione, Formazione e cultura. Ci proponiamo inoltre di impegnarci per avviare nella prossima fase un lavoro internazionale dell'A3F e, laddove possibile, un impegno costruttivo con le sorelle immigrate, o per crearne al più presto le condizioni.
Intorno a questi assi si costituiscono delle commissioni nazionali che ne progettano e articolano l’assunzione, ne seguono e alimentano lo sviluppo, in connessione costante con le corrispettive commissioni o responsabilità definite localmente o regionalmente.
7. L'impegno per l’accoglienza incondizionata di tutte le sorelle e fratelli che arrivano e la difesa, innanzitutto legale, su tutti i terreni e di tutti, costituiscono il terreno fondamentale e prioritario intorno a cui si parametra la costruzione dell'A3F come associazione nazionale indipendente dappertutto, in primo luogo sulla base degli orientamenti e delle decisioni della assemblee locali, che intorno a questo si costituiscono e si rilanciano, del coinvolgimento e del protagonismo delle sorelle e dei fratelli. Parte fondamentale di queste scelte è l’impegno per formare e diffondere una cultura dell’accoglienza e della difesa.
L'accoglienza e la difesa sono inoltre il terreno fondamentale e concreto di incontro, collaborazione ed unione con altri soggetti, organizzati o meno, dell’associazionismo e del volontariato, della gioventù e del femminismo, con gli studenti, i lavoratori, gli indigeni mossi da un autentico ed umano intento solidale e di solidarietà che, insieme a noi e scegliendo insieme quanto e come, possono essere protagonisti dell’impegno per la società aperta, libera e solidale che perseguiamo come associazione.
Con tutti questi e in ogni realtà locale promuoviamo un Fronte unico antirazzista, per l’accoglienza e la solidarietà, per contrastare le espulsioni e combattere il razzismo, per l’autodifesa, il mutuo soccorso e l’asilo.
8. Gli assi della diffusione delle idee e dell'organizzazione da una parte, della formazione e della cultura dall'altra, alimentano e curano il fondamentale retroterra ideale, interetnico, cha anima ed ispira l'impegno per l'accoglienza e la difesa, la lotta e l'autorganizzazione, tutta la nostra attività. Questi assi sono assunti, dal punto di vista dell’impostazione, della realizzazione degli strumenti e dell’orchestrazione, da due commissioni nazionali (all’interno della commissione diffusione delle idee e organizzazione è prevista una distinta responsabilità nazionale dell’autofinanziamento e e di un tesoriere nazionale ) , che si avvalgono di responsabilità locali specifiche, e solo laddove sarà possibile della conformazione di commissioni vere e proprie.
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