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Nella palazzina di Via Gianturco a Napoli potevamo esserci noi!
Quello che è successo a dei nostri fratelli immigrati a via Gianturco a Napoli ci addolora fortemente. Una nostra sorella è morta altri feriti o comunque vittime di uno shock che non sarà facile cancellare. Perché tutto questo? Perché fare migliaia di chilometri per poi arrivare qui e trovare la morte? Siamo addolorati perché ci siamo rivisti in una situazione che ad un certo punto diviene senza sbocco. Noi per esempio è ormai noto a tanti siamo stati messi fuori pur avendo una casa in cui pagavamo regolarmente l’affitto perché il Sindaco di S.Antimo ( NA) ha ritenuto che non ci fossero i requisiti igienico-sanitari. Siamo stai sbattuti per strada senza nessuna alternativa senza un luogo dove andare. Che cosa avremmo fatto a quel punto se non si fosse sviluppata tanta solidarietà da parte della gente, delle associazioni, della chiesa di S.Antimo e di tanti altri? Avremo forse vagato in giro senza trovare accoglienza o avremmo trovato rifugi di fortuna ancora più pericolosi. Oggi possiamo dire che ci siamo salvati la vita proprio unendoci, incontrandoci, lottando e creando solidarietà e accoglienza dal basso tra la gente semplice e di buona volontà. Proprio quella solidarietà che chi è morto a Gianturco non ha trovato, vittima del potere istituzionale sempre più aggressivo e razzista ma purtroppo anche dell’indifferenza e delle paure della gente comune. Oggi questa tragedia lascia senza respiro, ci porta alla luce un dramma che è di centinaia di migliaia di persone in questo Paese e nella città di Napoli. Non dobbiamo però farci prendere dall’impotenza anzi con questa lettera vogliamo offrire a tutti una strada che noi stessi abbiamo sperimentato per evitare la tragedia. La lotta di Via Sambuci a S.Antimo può realmente essere un esempio perché tanti di noi si salvino la vita, perché non succedano più tragedie come queste. Pur nel dolore vogliamo esprimere una speranza e un invito ad essere più uniti, solidali e a non sottostare alla violenza delle istituzioni e del razzismo quotidiano. Per questo vogliamo invitarvi ad unirvi a noi in una marcia per l’accoglienza, la dignità e il lavoro da S.Antimo a Casandrino che si terrà il giorno primo maggio con partenza dalla piazza di S.Antimo alle 10 ( per chi vuole venire da Napoli ci saranno degli autobus alle 9.00 che partono dall’Hotel Terminus). Ricorderemo questa nostra sorella e tutte le vittime del razzismo e della miseria.
Saremo felici e crescerà il nostro coraggio e la nostra speranza se riusciremo a muovere insieme anche questo passo di solidarietà e convivenza.
Immigrati di Via Sambuci
Associazione 3 Febbraio 3465708065-3391625513
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