Home

Comunicati di solidarietà ai lavoratori tessili Bengalesi in lotta a Sant'Antimo (NA): ASGI, Scuola di Pace, CGIL, UIL...

Hanno espresso la loro solidarietà, tra gli altri, anche i docenti universitari Pasquale De Sena e Maria Speranza Perna.

--------------------------------

Comunicato dell'Associazione "Scuola di Pace" - Napoli:

Siamo solidali con la lotta intrapresa contro lo sfruttamento dei lavoratori bengalesi a S. Antimo.
Dite loro che c’è una Associazione a via Foria,93 che si chiama Scuola di pace, dove si insegna l’italiano per la loro e la nostra emancipazione, per riaffermare il diritto di tutti ad una vita dignitosa. Le nostre porte sono sempre aperte.

Un abbraccio. Corrado.

-------------------------------

Comunicato dell'ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione)

http://www.asgi.it/home_asgi.php?n=3073&l=it

07.02.2014
Contrastare lo sfruttamento lavorativo e la riduzione in schiavitù degli stranieri .

Con riferimento ai fatti denunciati in questi ultimi giorni dall'associazione “3 Febbraio”, in relazione alle condizioni lavorative dei cittadini bengalesi e non, dell’area Nord di Napoli, prevalentemente Sant'Antimo, Grumo Nevano e Casandrino, l’ASGI (Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione), oltre ad esprimere la propria solidarietà e condannare quanto sta accadendo, intende dare il proprio contributo affinché ai cittadini coinvolti vengano garantiti tutti i loro diritti di cittadini e lavoratori.
Il fenomeno dello sfruttamento, ormai sempre più estremo nel nostro territorio, conquista ora anche l’area dell’industria tessile, un altro campo che va ad aggiungersi alla lunga lista già esistente dei settori colpiti. L’aggravarsi della crisi economica, ancora una volta, si presta a costituire la scusante per rafforzare, se non addirittura rendere quasi legittima, l’esistenza di tale fenomeno.
Lo sfruttamento lavorativo non può essere giustificato e non deve assolutamente essere generato e favorito dalle difficili condizioni economiche del Paese e anzi, vuole rinnovare l’invito al Governo al fine di prestare massimo interesse e attenzione a tutti i casi che vengono denunciati.
Dalle testimonianze dei diretti interessati emerge chiaramente la gravità delle condizioni lavorative a cui sono costretti a sottostare i cittadini bengalesi in questione. Infatti, i turni massacranti di lavoro fino a raggiungere le 14 ore giornaliere; la paga di 3 euro all’ora; vivere in alloggi che spesse volte sono procurati dagli stessi proprietari delle fabbriche trattenendo così ulteriori soldi dal mensile per il pagamento del fitto; il sequestro dei passaporti in modo da non permettergli di spostarsi altrove; accettare di lavorare gratis per mesi dietro la promessa di essere pagati; affidandosi ai loro connazionali che spesso risultano essere i proprietari delle fabbriche; i ricatti subiti dal loro stato di necessità e di debolezza; l’assenza di osservazione delle norme di sicurezza sul posto di lavoro; etc, sono tutti elementi che, oltre a configurare l’ipotesi di grave sfruttamento lavorativo così come previsto dall’art. 603. c.p, configurano inoltre la fattispecie del più grave reato di riduzione in schiavitù così come stabilito dall’art. 600 c.p.
L’allarme lanciato dall’associazione “3 Febbraio” non può essere ignorato né dimenticato. L’ASGI intende sostenere l’associazione “3 Febbraio” e tutti i cittadini sfruttati in ogni iniziativa e percorso giudiziario si voglia intraprendere e auspica che, in una corretta interpretazione della normativa esistente, vengano rilasciati alle vittime di tali gravi condotte gli speciali permessi di soggiorno per motivi di protezione sociale ai sensi dell'art. 18 D.LGS 286/98 (Testo Unico Immigrazione) ovvero quelli per motivi umanitari previsti dall'art. 22 co. 12quater D.LGS 286/98.

Associazione per Gli Studi Giuridici sull'Immigrazione

Saluti
Amarilda Lici
Referente Asgi Sezione Campania
3409714459

-----------------------

Comunicato della CGIL Campania e della Camera del Lavoro di Napoli:

Lettera aperta ai lavoratori Bengalesi di Sant’Antimo

La Camera del Lavoro di Napoli e la Cgil Campania esprimono la propria solidarietà ai lavoratori bengalesi di Sant’Antimo, violati nella loro dignità, di uomini e lavoratori, da gente senza scrupolo alcuno.
La Camera del lavoro di Napoli e la Cgil Campania dichiarano di essere immediatamente disponibili a tutelare i lavoratori rispetto alle loro eventuali vertenza lavorative.
La Camera del lavoro di Napoli e la Cgil Campania, si dichiarano altresì disponibili ad incontrare i lavoratori nella sede sindacale di via Torino.

La Segreteria Cgil Napoli e Campania
Cenerelli-Granato

I responsabili Immigrazione Cgil Napoli e Campania
Annibale-Quaddorah

-----------------------------------

Comunicato della UIL Campania:

Napoli, 10.02.2014

Ai lavoratori Bengalesi di Sant’Antimo

La UIL Napoli e Campania esprime solidarietà e vicinanza ai lavoratori bengalesi di Sant’Antimo per la sofferenza che provano in qualità di lavoratori sottopagati e sfruttati e in qualità di uomini venuti da lontano in cerca di dignità e di benessere per sé e per le proprie famiglie.
La UIL Napoli e Campania mette a disposizione dei lavoratori bengalesi le proprie strutture sindacali confederali e di categoria per la difesa e tutela dei loro diritti contrattuali.
La UIL Napoli e Campania invita i lavoratori bengalesi ad organizzarsi insieme ad un sindacato, non per forza di sigla UIL, ma con un sindacato che dia loro dignità e rappresentanza verso i datori di lavoro.

La segreteria regionale UIL Napoli e Campania

--------------------------------