Acasă

SULLA REGOLARIZZAZIONE 2020

Sul permesso di soggiorno per motivi di lavoro

1) Sto lavorando a “nero” come muratore, posso regolarizzarmi?

Purtroppo, no. Infatti, possono essere regolarizzati solo le persone che lavorano in campagna o che lavorano come colf o come badanti.
Come abbiamo già tante volte denunciato, insieme a tante altre associazioni, questa è una regolarizzazione ingiusta che esclude e complica la vita di tanti nostri fratelli e sorelle. Non c’è nulla di buono da aspettarsi dagli stati, e lo dimostra il fatto che anche di fronte ad una delle emergenze sanitarie più gravi che ha colpito tutto il mondo, ha prevalso l’egoismo, la chiusura e il razzismo a disprezzo della tutela della vita e del suo possibile miglioramento.

2) Sono un richiedente asilo. Ho fatto ricorso ma il Giudice non mi ha ancora dato una risposta. Ora sto lavorando in campagna, posso fare la regolarizzazione? Ma questo significa che devo rinunciare al ricorso?

Questo è un’altra ingiustizia di questa legge. Gli infami decreti sicurezza voluti dal fascioleghista Salvini – che questo governo non ha alcuna intenzione di abolire – hanno cancellato i permessi di soggiorno umanitari. Questo ha significato che a migliaia di immigrati e immigrate è stata tolta quella minima possibilità di avere il soggiorno, costringendoli a fare ricorso ai Tribunali per aver giustizia, ma con tempi di attesa lunghi e dall’esito incerto.
La legge sulla regolarizzazione non pone fine a questa ingiustizia. Infatti, la regolarizzazione si rivolge a chi un permesso di soggiorno non ce l’ha. Però, è anche vero che i richiedenti asilo hanno un permesso di attesa asilo. Questo significa che hanno presentato una domanda per aver un permesso di soggiorno, ma ufficialmente non ancora ce l’hanno. Perciò, se si hanno i requisiti di legge, il consiglio è quello di presentare la domanda di regolarizzazione.
E’ probabile che le Questure obblighino alla scelta fra le due procedure. Una imposizione anche questa non giusta, perché i presupposti per avere la protezione internazionale sono diversi da quelli per la regolarizzazione. Quindi se si hanno buoni motivi per ottenere la protezione internazionale non è giusto rinunciare al ricorso. Infatti, tale permesso di soggiorno offre decisamente più tutele e garanzie. Dovrebbe valere il principio che alle persone deve essere concesso il permesso di soggiorno che offre più garanzie. Quindi il consiglio è quello di attendere la decisione del Giudice e intanto presentare la domanda di regolarizzazione.

3) Ho un permesso per soggiornanti di lungo periodo (ex carta di soggiorno), posso regolarizzare una persona come domestico?

Si, oltre ai cittadini italiani e a quelli di uno paese europeo, residenti in Italia, anche gli stranieri con permesso per soggiornanti di lungo periodo (ex carta di soggiorno) possono presentare la domanda per la regolarizzazione di un lavoratore. E come tutti i datori di lavoro che vogliono accedere alla regolarizzazione, si deve dimostrare un reddito imponibile annuo non inferiore a 20.000 euro, per i nuclei famigliari composti da una sola persona, ovvero non inferiore a 27.000 euro in caso di nucleo famigliare composto da più persone conviventi.

4) Che tipo di contratto devo firmare per ottenere un permesso di soggiorno per lavoro?

Il contratto di lavoro, per le attività previste (agricoltura, domestico e badanti) deve essere a tempo pieno e può essere a tempo determinato o a tempo indeterminato. Solo il contratto come domestico può essere part-time e la busta paga non può essere inferiore al minimo previsto per l’assegno sociale (circa 460 euro mensili).

5) La persona che assisto presso la sua abitazione potrebbe mettermi in regola. Oltre ai documenti relativi al lavoro, ho letto che devo provare che ero in Italia prima dell’8 marzo 2020. Come posso fare?

In tre modi, e cioè prima dell’8 marzo 2020:
a) essere stato foto-segnalato;
b) avere presentato la dichiarazione di presenza nel caso di soggiorni di breve durata (visite, affari, turismo e studio);
c) avere un documento rilasciato da un organismo pubblico o privato che svolge una funzione o un servizio pubblico, quindi ad esempio: una certificazione medica, una tessera dei mezzi pubblici o una scheda telefonica, la documentazione proveniente dai centri di accoglienza, religiosi o dalle forze di polizia (ad es., verbali e contestazioni).

6) A chi e come la devo presentare la domanda di regolarizzazione?

Il datore di lavoro si deve registrare sul sito http://nullaostalavoro.dlci.interno.it. e seguire le istruzioni per la compilazione e l’invio della domanda. Questo è l’unico modo per presentare la domanda che non può essere inviata per posta o a mano direttamente in Questura. Importante è stamparsi la ricevuta di trasmissione.
La Prefettura, a partire dall’8 giugno ’20, rispettando l’ordine di arrivo della domanda, con l’aiuto della Questura e dell’Ispettorato del Lavoro, verifica che tutto sia in regola, e comunica la data in cui ci si deve presentare davanti alla Sportello Unico della Prefettura per la firma del contratto di soggiorno.

Sul permesso soggiorno temporaneo

7) Ho lavorato in passato nell’agricoltura. Il mio permesso di soggiorno è scaduto il 10 ottobre 2019 e non sono più riuscito a rinnovarlo. Posso regolarizzarmi?

Se non si sta lavorando ora, ma si è in grado di dimostrare di avere lavorato nell’agricoltura (stesso discorso vale per colf e badanti) si può fare domanda e ottenere un permesso temporaneo valido sei mesi. Però per poterlo ottenere la legge – con un criterio ingiusto, diretto solo a limitare la possibilità di regolarizzarsi – richiede di aver avuto un permesso di soggiorno valido prima 31 ottobre 2019 e che non si è riuscito più a rinnovare.

8) Il permesso di soggiorno temporaneo di sei mesi può essere prorogato?

No. Il permesso di soggiorno temporaneo vale sei mesi e non può essere in alcun caso prorogato o rinnovato per lo stesso motivo. Solo se durante il suo periodo di validità si riesce a trovare un lavoro nell’agricoltura o come colf e badante c’è la possibilità di convertire il permesso in motivi di lavoro.

9) Tra i documenti da presentare per il permesso di soggiorno provvisorio devo produrre anche la copia del mio passaporto?

Sì. Insieme agli altri documenti richiesti – personali (indicazione della dimora, codice fiscale, permesso di soggiorno scaduto) e lavorativi (prova di aver lavorato prima del 31 ottobre in uno dei tre settori prescritti dalla normativa) – si deve produrre copia del passaporto o di altro documento equivalente (es. titolo di viaggio). Ma può essere sufficiente l’attestazione di identità rilasciata dalla rappresentanza diplomatica del proprio paese di origine.
Visti i tempi di risposta delle ambasciate o consolati, spesso lunghi conviene subito attivarsi nel fare richiesta. Tuttavia, è bene sapere che se non si riesce ad avere questa documentazione prima del 15 Agosto (data di scadenza della regolarizzazione) è sufficiente il permesso di soggiorno scaduto, e il passaporto o l’altra documentazione di identità potrà essere presentato il giorno che si è chiamati dalla Questura per avere il permesso.

10) Ho lavorato in nero per due anni come domestica, ma più di 5 anni fa. Come posso dimostrare il mio impiego passato?

Il requisito del precedente svolgimento di un lavoro in uno dei tre settori previsti non ha limiti temporali.
Sulla prova del precedente lavoro, invece, sarà difficile per il richiedente dimostrare un lavoro in nero. E’ vero che l’ispettorato del Lavoro potrà fare dei controlli o la persona potrà fornire alla Questura documentazione (ad esempio una precedente passata denuncia allo stesso Ispettorato), ma tale possibilità rimane poco probabile.
La regolarizzazione come è logico dovrebbe essere quello di far emergere appunto il lavoro irregolare. Quindi, la legge dovrebbe agevolare al massimo la possibilità di fuoriuscire dalla ingiusta condizione di irregolarità. Questo dimostra ancora una volta che agli stati la vita delle persone non interessa nulla.

11) Il mio permesso di soggiorno è scaduto dopo il 31 ottobre 2020. Tuttavia, ho già richiesto il rinnovo. Posso accedere comunque alla procedura per ottenere un permesso di soggiorno temporaneo?

Per accedere alla regolarizzazione, il permesso di soggiorno deve essere scaduto, prima del 31 ottobre 2020, e non deve essere stato rinnovato o convertito.
Il punto, però, è che chi ha fatto richiesta è ancora in attesa di una decisione della Questura sul suo permesso di soggiorno. Quindi è probabile che le Questure interpreteranno restrittivamente il requisito e potrebbero non accettare le domande della regolarizzazione o, al più, richiedere di attendere la risposta sulla richiesta di rinnovo o conversione del permesso di soggiorno. Nell’incertezza sull’applicazione della legge, si consiglia di fare istanza per la regolarizzazione, soprattutto chi si valuta che la sua domanda di rinnovo o di conversione potrebbe non essere accolta.

12) Quanto costa richiedere il permesso di soggiorno temporaneo di sei mesi?

Il richiedente, al momento della presentazione dell’istanza, dovrà produrre la ricevuta attestante il pagamento di euro 130,00, unitamente ad una marca da bollo da 16,00 euro più 30 euro per il servizio reso dal gestore esterno (Poste Italiane – kit dedicato).

13) Dove posso richiedere il permesso di soggiorno temporaneo?

La domanda va presentata al Questore della provincia in cui si dimora, esclusivamente attraverso i Servizi Postali dedicati, inoltrando il kit postale contenente i documenti richiesti dalla legge per la procedura di regolarizzazione. Importante, l’addetto all’ufficio postale che riceve il kit deve rilasciare la lettera con l’appuntamento alla Questura per il fotosegnalamento e la ricevuta di invio, questo documento va conservato bene, perché è quello l’unico documento che consente il soggiorno e evita problemi con la polizia nel caso si fosse fermati.

Su entrambe le procedure di regolarizzazione.

14) Poniamo il caso che io ottenga il permesso di soggiorno temporaneo e trovi un lavoro in uno dei settori prescritti dalla normativa. Se prima della scadenza dei sei mesi perdo tale impiego e non riesco a trovare un nuovo lavoro, quali possibilità ho di mantenermi regolare sul territorio italiano?

In caso di cessazione del rapporto di lavoro – sia quello oggetto del contratto di soggiorno stipulato con il datore richiedente la regolarizzazione, sia quello eventualmente trovato dal cittadino straniero a seguito dell’ottenimento di un permesso di soggiorno temporaneo – si ha diritto all’iscrizione ai centri per l’impiego e a cercare un'altra attività. Perciò si chiedere un permesso di soggiorno per attesa occupazione, valido fino a un anno (art. 22 c.11 T.U. immigrazione) e prima della scadenza se si trova un lavoro si potrebbe chiedere la conversione di tale titolo in un permesso di soggiorno per lavoro.

15) Ho ricevuto qualche mese fa un foglio di via ma sto lavorando come badante, perché nel mio paese ero infermiere. E’ problema per la regolarizzazione?

No, il semplice foglio di via non blocca la regolarizzazione. Solo l’espulsione disposta direttamente dal Ministero dell’Interno, per motivi di ordine pubblico e sicurezza, oppure quella fatta dal Prefetto perché si è delinquenti abituali o si sono commessi gravi reati (es. spaccio di droga, rapine, omicidi), blocca la regolarizzazione.

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RIFERIMENTI NORMATIVI

- Decreto-Legge 19 maggio 2020, n. 34 recante "Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19", c.d. “Decreto-rilancio”: http://www.governo.it/sites/new.governo.it/files/DL_20200520.pdf

- Decreto (attuativo) interministeriale 27 maggio 2020 (con allegato 1 su settori attività connesse) https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2020/05/29/20A03026/sgCircolare

- Circolare del Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione e Circolare del Ministero dell’Interno – Dipartimento per la Pubblica Sicurezza, (entrambe)del 30 maggio 2020:
https://www.interno.gov.it/it/amministrazione-trasparente/disposizioni-g...

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