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#IoSonoComeTeAccoglimi - Lettera pubblica alle associazioni che sono uscite dalla rete - ASSEMBLEA pubblica martedì 24, ore 16, a Napoli

Care amiche e cari amici,

come vi abbiamo scritto ieri, nel comunicato sull'ultima vittoria dei profughi di Terzigno (NA), convochiamo un'assemblea della rete #IoSonoComeTeAccoglimi per martedì 24 novembre, alle ore 16, presso il Centro Sociale "Carlo Giuliani", del Coordinamento di Lotta per il Lavoro, in Via Cesare Rosaroll 48, a Napoli.

Questa assemblea vuole essere un momento per fare insieme un bilancio, e discutere assieme delle prospettive di una comune iniziativa per l’accoglienza e il soggiorno per tutti.

Crediamo che sia importante ricordare e riconoscere, anche alla luce dei risultati raggiunti assieme (a Terzigno, a San Giuseppe Vesuviano, a Casoria), questo percorso comune di impegno in solidarietà alle sorelle e ai fratelli profughi e immigrati che è stato la rete #IoSonoComeTeAccoglimi. Riteniamo, infatti, che questa rete abbia dimostrato di avere delle caratteristiche di condivisione e protagonismo che sono quasi uniche nel contesto attuale.

Proprio per l'importanza che ha avuto, questa esperienza merita una riflessione più approfondita, al fine di rilanciare uno schieramento morale più forte. Come è nostro principio e metodo, vogliamo farlo assieme e pubblicamente, in maniera condivisa e trasparente, assumendocene le responsabilità.

In questo spirito, vi alleghiamo una lettera pubblica a quelle associazioni (Chiesa Valdese, ArciGay Napoli, ACLI Napoli) che ci hanno reso noto, tramite lettere o comunicati pubblici, di aver deciso di uscire dalla rete #IoSonoComeTeAccoglimi: questa lettera vuol essere una risposta, nel merito, alle questioni poste da persone e gruppi con cui abbiamo condiviso questo percorso.

Chi ha a cuore l'umanità si schieri!

Associazione Antirazzista Interetnica "3 Febbraio" – Napoli

Web: www.a3f.org - Mail: napoli@a3f.org
Tel: 3465708065.
Twitter: @Ass3Febbraio ; FaceBook: Ass3Febbraio

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Lettera pubblica in risposta in merito a questioni sollevate da alcuni partecipanti alla rete #iosonocometeaccoglimi

Questa lettera pubblica vuole essere una risposta in merito a questioni sollevate da alcuni partecipanti alla rete IoSonoComeTeAccoglimi, di cui abbiamo avuto notizia tramite lettere che ci sono giunte o tramite comunicati pubblici.

Con essa convochiamo un’assemblea pubblica per il giorno martedì 24 Novembre, alle ore 16, presso il Centro Sociale “Carlo Giuliani” del Coordinamento di Lotta per il Lavoro, a Napoli, in Via Cesare Rosaroll n. 48, per decidere insieme di un bilancio e delle prospettive di una comune iniziativa per l’accoglienza e il soggiorno per tutti.

1) Una delle questioni che sono state poste dalla Chiesa Valdese riguarda l’assemblea come ambito decisionale. Secondo la lettera con cui ci comunicano la loro uscita dalla rete, il metodo assembleare sarebbe stato "imposto dall'associazione 3 febbraio"

Riteniamo che il metodo assembleare è un metodo che, giocoforza, non può essere imposto: se è assembleare si decide in assemblea, quindi non può essere imposto da chicchessia.

2) La Chiesa Valdese, nella stessa lettera, sostiene che la piattaforma della rete “Basta stragi in mare! Piena accoglienza per tutti i profughi e immigrati!” non sarebbe mai stata votata.

Ciò è falso.

La piattaforma della rete IoSonoComeTeAccoglimi è stata discussa, decisa e votata in una pubblica assemblea nella sede delle ACLI Napoli il 16 giugno, assemblea che ha convocato per la giornata del rifugiato del 20 giugno 2015 la manifestazione “Napoli chiama Ventimiglia”. A questa piattaforma ha aderito successivamente la Chiesa Valdese, tanto da partecipare anche alle commissioni di inchiesta indipendente (commissione che ci ha portato a conoscere la situazione di Terzigno), nonché alle manifestazioni (ad es., il corteo del 9 luglio 2015) e alle assemblee convocate sempre sulla base di quella piattaforma.

3) Hanno ragione invece i Valdesi quando scrivono che non è stata decisa la costituzione della rete con votazione formale.

IoSonoComeTeAccoglimi è nata come campagna di iniziativa discussa e votata, questo è bene ricordarlo, nella chiesa valdese al Vomero, agli inizi di agosto 2015, in sostegno alla lotta dei fratelli di Terzigno. È stato nostro sbaglio presumere che l'unità nella lotta con i fratelli di Terzigno potesse estendersi ad un percorso unitario successivo.

Questo nostro sbaglio, non sollevato prima da nessuno (addirittura gli stessi ACLI, ARCIGAY e Valdesi fanno riferimento ad una rete costituita, nei comunicati in cui affermano di volerne uscire!), se ci fosse stato uno spirito di collaborazione e unità, sarebbe potuto essere superato per la positiva e cioè senza rotture e lettere francamente ingiuste. Tacciarci di autoritarismo o di strumentalità come fanno i Valdesi ci dispiace, proprio per la sincerità e la serietà con cui abbiamo condiviso anche con loro un percorso onesto, trasparente, coraggioso e vincente.

4) È un nodo serio, per ogni tentativo di unione, quello che pone nella sua lettera Gianvincenzo Nicodemo delle ACLI, e cioè il fatto che il metodo assembleare non può esaurire un percorso di unità in presenza di realtà organizzate, non solo di singoli.

È vero che non si può ridurre il processo più vasto all'assemblea. È però per noi decisivo che non si prendano decisioni a nome di altri. Secondo noi, così come ci poniamo la necessità che le singole associazioni decidano, vogliamo che sia rispettato il potere decisionale dell'assemblea dove tutti vengono a conoscenza delle questioni e prendono in comune le decisioni. Naturalmente qualunque associazione ha una sua autonomia e si può riservare di non seguire il percorso, mentre altri vanno avanti. È però moralmente dirimente il fatto che, se si partecipa ad una assemblea, ci si esprime chiaramente su accordi o disaccordi, e che ciò che si decide insieme si rispetta. Un'assemblea ha il diritto e il dovere di decidere.

L'esperienza che abbiamo fatto insieme ha affermato criteri di trasparenza e condivisione importanti. Permanentemente i soggetti partecipanti erano informati, invitati, consultati. Anche questo ci rimproverano, in modi diversi ma con la stessa ingratitudine, le associazioni che sono uscite dalla rete, parlando di eccessiva esposizione dell'A3F.

È vero, c’ è stato un errore di cui facciamo autocritica seria. Certo per generosità, come Associazione “3 Febbraio” ci siamo fatti carico direttamente di troppi aspetti: dal prendere una sede per le assemblee fino ad organizzare le manifestazioni, dal richiedere un’autorizzazione per un corteo fino alla redazione, pubblicazione e diffusione di comunicati che pubblicizzavano le iniziative. Tutto ciò lo abbiamo fatto, però, sempre prendendoci la responsabilità di ciò che scrivevamo (i comunicati sono tutti a firma dell'A3F) e sempre pubblicizzando le iniziative comuni.

Questo nostro operare, se fino ad ora non è stato sollevato, evidentemente ha fatto anche comodo a tutti. Ma proprio questo è il problema, quando siamo in presenza di soggetti molto diversi: presumere che ci sia maggiore fiducia, unione e accordo di quello che sembra. Questo ha significato anche un nostro esporci in prima persona, talvolta in maniera eccessiva, di cui a farne le spese siamo stati noi per primi in termini di affaticamenti e di rischi. Ci prendiamo anche in questo caso le nostre responsabilità.

Ci dispiace però constatare che altri danno per scontato tutto questo e ci rimproverano ingiustamente quella che, ripetiamo, seppur con errori, è stata una dedizione a questo impegno comune. Cosa però più grave, a nostro avviso, è dare per scontato il valore di questo percorso reale di condivisione. Infatti, realmente abbiamo partecipato insieme alle decisioni, cosa che ci sembra alquanto difficile vedere all’opera nei luoghi dell’impegno, anche in quelli sedicenti solidali e inclusivi. Sarebbe stato meglio preservare questa specialità senza attaccarla, ma forse pretendiamo troppo.

5) La recriminazione dell'ARCIGAY sulla gravità della mancanza nella piattaforma della rete (“Basta stragi in mare! Piena accoglienza per tutti i profughi e immigrati!”) di un punto sulla discriminazione sessuale è pretestuosa, visto l'impegno comune contro le discriminazioni che c’è stato in passato tra noi e l'associazione; impegno che ha portato ad azioni comuni importanti.

Inoltre, come i responsabili dell'ARCIGAY sanno, la modifica di una piattaforma non è qualcosa che si decide a mezzo internet (quella telematica è l'unica forma in cui fino ad ora abbiamo saputo di questa loro proposta). Sarebbe stato meglio partecipare ad una assemblea e porre la questione (da quando ArciGay ha aderito alla piattaforma, in occasione della manifestazione del 20 giugno “Napoli chiama Ventimiglia”, e da quando ha dichiarato pubblicamente la propria adesione alla campagna IoSonoComeTeAccoglimi, con un comunicato pubblicato sul proprio sito web il 1 Agosto, si sono svolte numerose assemblee della rete, chiamate pubblicamente, e comunicate direttamente ad ArciGay, alle quali ArciGay non ha partecipato). Così non è stato finora, speriamo possa essere in futuro.

Sulle ambigue accuse che fanno riguardo la ricerca di visibilità, è bene che dicano chiaramente a chi si rivolgono; per quanto ci riguarda la nostra storia parla chiaro: sempre con i fratelli e le sorelle immigrati, mai con chi li sfrutta.

6) Ci è sembrata amara, se non sospetta, la tempistica di queste rotture e discussioni.

Tutto è precipitato quando abbiamo sostenuto i minori profughi che versavano in condizioni disumane nel centro ARCI di Casoria.

Gli stessi minori hanno denunciato con video, filmati e testimonianze tali condizioni. Quando i giovani richiedenti asilo sono venuti a chiederci aiuto in una nostra assemblea abbiamo avvisato subito gli altri della rete (ACLI e Valdesi erano presenti) e abbiamo deciso insieme come muoverci.

Quando la denuncia è divenuta pubblica e l’ARCI Napoli ha avuto quella sua reazione scomposta, attaccando i minori, Gianluca Petruzzo e l’A3F, nonché Gianvincenzo Nicodemo, addebitando loro calunnie e speculazioni, invece di offrire solidarietà le associazioni di cui sopra hanno nei fatti desolidarizzato con le persone attaccate. A tutt’oggi non c’è nessun loro messaggio di solidarietà con i minori profughi di Casoria. È chiaro che questo atteggiamento per noi è una sanzione dell’impossibilità di condurre una unione più forte e coerente sulla solidarietà insieme.

Come sapete bene, per noi la solidarietà è integrale, non condizionata. Il rispetto e la dignità dei profughi valgono sempre. L’impegno contro chi manca di rispetto e umanità verso ogni essere umano per noi è sacro. Potevamo mai tollerare che dei minori che ci chiedono aiuto fossero “lasciati perdere” per opportunità politiche o istituzionali? Perché denunciare e lottare contro la disumanità delle condizioni di accoglienza a Terzigno e non nel centro ARCI di Casoria dove c’erano i minori? A questa domanda, evidentemente, ogni persona che fa parte delle suddette associazioni risponda in piena coscienza, visto che i distinguo e gli equilibrismi, gli opportunismi e i non detti in questa vicenda sono stati troppi. La nostra risposta l’abbiamo data, coerentemente con i nostri principi, aiutando questi ragazzi.

7) Infine, prendiamo atto che non c’è la volontà di questi soggetti di condurre un impegno unitario così profondo come quello di una rete. Prendiamo atto che ci distinguono, fino a dividerci, approcci alla solidarietà molto diversi se consideriamo le visioni di fondo, i programmi e i metodi.

Sentiamo però come Associazione “3 Febbraio” di avere una responsabilità verso le persone che si sono impegnate in questo percorso. È nostro costume fare sempre dei bilanci e prender decisioni in chiaro. È nostro costume, nonché nostro impegno, cercare sempre l’unità, seppur parziale e su singole questioni, finalizzata a migliorare la condizione delle persone bisognose che riteniamo i primi protagonisti del cambiamento.

Con questa lettera quindi proponiamo a tutti coloro che sono stati protagonisti di questo percorso, di incontrarci e discutere insieme. Se c’è qualche margine di vicinanza, questo incontro è una possibilità che ci diamo per percorrerlo, altrimenti continueremo le nostre strade diversamente.

Associazione Antirazzista Interetnica "3 Febbraio" – Napoli

Web: www.a3f.org - Mail: napoli@a3f.org
Tel: 3465708065.
Twitter: @Ass3Febbraio ; FaceBook: Ass3Febbraio

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