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Appello. Nell’emergenza coronavirus. La solidarietà conviene: sanatoria e pieni diritti per tutte/i i/le profughi/e e immigrati/e

Stiamo vivendo una pandemia che mette in discussione l’umanità dovunque si trovi. L’emergenza si aggrava perché mancano i posti negli ospedali disastrati dalle politiche statali col rischio già presente che tanti non potranno essere salvati. Possiamo affrontare realmente questa emergenza solo se impariamo ad affrontarla umanamente, insieme, tra persone. Proviamo a capire meglio quanto ognuno è accomunato agli altri e ciò che avviene in luoghi lontani o vicini ci riguarda sempre. Tanti, troppi, sono i danni delle logiche disumanizzanti, in primis degli stati, che costruiscono muri, confini, profitti, creano miseria e producono guerre a costo di tante vite umane. Purtroppo, i piccoli e grandi egoismi della gente normale, l’indifferenza o la trascuratezza peggiorano la situazione.
È il momento di reagire insieme promuovendo accoglienza, rispetto, conoscenza e solidarietà umana.
Impariamo a non dimenticare nessuno, a cercare la nostra salvezza assieme agli altri, a costruire solidarietà. È il momento di unire le forze. Sosteniamo quindi gli appelli delle ONG a salvare in sicurezza le vite in mare, contro le atrocità dei governi che ignorano gli SOS. Così per tutti i nostri fratelli e sorelle immigrati e residenti in questo Paese chiediamo pieni diritti e libertà. Le condizioni di vita sono peggiorate: i richiedenti asilo bloccati e ammassati nei centri, tanti altri sfruttati nelle campagne o nelle fabbriche e altri ancora che purtroppo perdono il lavoro e non hanno alcuna garanzia. Le stesse condizioni abitative sono complicate, così come è disumano costringere la popolazione rom a vivere in campi dove manca l’essenziale. Eppure, tutta questa umanità è un bene inestimabile che può, insieme alla gente di questo Paese, costruire una vita migliore per tutti, anche affrontando l’emergenza. Pensiamo ai tanti medici e infermieri che potrebbero curare chi ne ha bisogno ma a cui lo stato non riconosce il titolo. È un’ingiustizia il fatto che chi non ha un documento, è letteralmente in trappola. Non ha un diritto pieno alla salute né può aiutare i suoi prossimi liberamente. Uniamoci quindi per:
• Una sanatoria generalizzata per tutti/e i/le profughi/e e immigrati/ attualmente in Italia
• Per i pieni diritti e l’accoglienza
Liberi di curarsi, liberi di curare.