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solidarietà

Difendiamo il diritto di asilo per i rifugiati di Milano

Il giorno 11 maggio la Questura di Milano ha comunicato a 4 esponenti della coraggiosa lotta dei profughi di Milano l’avvio della procedura di revoca del diritto di asilo e del permesso umanitario.

E’ evidentemente una ritorsione nei confronti di chi è protagonista di una lotta determinata per difendere la propria dignità e libertà e per difendere quella accoglienza e un alloggio decente che il comune di Milano nega loro.

Con la lotta dei rifugiati di Milano

Da diversi giorni i rifugiati in lotta a Milano hanno deciso di non tornare nei dormitori e di dormire in piazza Oberdan.

I rifugiati e richiedenti asilo dopo i 15 giorni di tempo concordati con il comune di Milano per una soluzione dignitosa cioè la richiesta dei loro diritti, non hanno ricevuto alcuna risposta.
Nelle assemblee che si sono svolte giovedì 7 maggio hanno deciso di fare una manifestazione cittadina che partisse dai giardini di porta Venezia fino a piazza della scala.

Solo con la solidarietà c'è sicurezza

Nonostante leggi più dure. Nonostante i militari nelle città. Nonostante il pattugliamento delle coste. Nonostante gli accordi tra gli stati per le espulsioni, le nostre città continuano ad essere più insicure e non si ferma la tensione a una vita dignitosa e l’affermazione delle speranze e dei bisogni di tante nostre sorelle e fratelli che continuano ad arrivare.

Siamo vicini e solidali agli/alle immigrati/e che in questi giorni a Lampedusa lottano chiedendo di non essere rimpatriati e di essere accolti.

Liberate Aalì Akhta

L'Associazione antirazzista ed interetnica “3 febbraio” denuncia il comportamento inaccettabile delle autorità di polizia nei confronti del proprio associato, di nazionalità pachistana e di etnia Kashmira, rifugiatosi in Italia anche a causa delle discriminazioni della propria etnia, ed a causa delle drammatiche condizioni di vita all’indomani del gravissimo sisma di 3 anni fa.

Difendiamoci dalle misure contro gli immigrati

Il governo italiano sta peggiorando le condizioni di vita degli immigrati. Non dà alcuna possibilità a quelli clandestini per diventare regolari, rende più difficile la vita di quelli che hanno ottenuto il permesso di soggiorno e introduce controlli e limitazioni della libertà anche per gli stessi cittadini italiani.
In nome della sicurezza, con il pretesto di colpire i criminali e i terroristi che invece continuano ad agire liberamente difesi dalle istituzioni loro amiche e complici, vengono colpiti i più deboli e quelli che cercano di migliorare la propria esistenza cercando un lavoro onesto e una vita dignitosa.
In questi mesi si parla molto del pacchetto sicurezza, che definisce l'insieme delle misure che il governo ha già preso, tramite i suoi poteri, o ha intenzione di prendere facendo approvare una legge dal parlamento.