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Attentato terroristico a Kabul contro le donne e i bimbi Reagiamo per difendere e affermare la vita

Il 12 maggio un gruppo di terroristi ha attaccato il reparto di maternità di un ospedale di Kabul. Sono state uccise 16 persone tra cui donne incinte, due neonati e un operatore di MSF.
Vogliamo esprimere la nostra solidarietà e denunciare questo atroce attentato.
Il fatto che sia avvenuto in Afganistan, paese purtroppo martoriato da tempo dal terrorismo dei talebani ed anche dell’Isis, non deve attenuare la nostra indignazione, stiamo attenti a non assuefarci alla morte e reagiamo ad un atto così orrendo.
Questa volta ad essere colpita è stata una struttura sanitaria gestita da Medici Senza Frontiere, da sempre impegnata a curare e salvare vite in ogni angolo del mondo.
I terroristi, vili assassini, incarnando l'odio e la cattiveria, sono nemici giurati della solidarietà, dell’altruismo e di chi dà la vita e se ne prende cura, ossia le donne, colpite volutamente proprio al reparto di maternità.
Possono compiere queste stragi anche grazie alle aperte complicità di vari stati - è di Febbraio l’accordo tra Usa e talebani - ed ai silenzi o le dichiarazioni di formale condanna di tanti altri.
Siamo vicini alle famiglie delle vittime, a Medici Senza Frontiere.
Continuiamo a credere ed a batterci perché cresca e si diffonda la solidarietà umana in una prospettiva di pacificazione e convivenza benefica tra le genti, contro ogni logica e pratica di uccidibilità e violenza da qualsiasi parte provenga.

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