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Presa di posizione sul crimine razzista a Fermo. L'odio razzista uccide: combattiamolo per affermare la vita e la nostra comune umanità

L'odio razzista uccide
combattiamolo
per affermare
la vita e la nostra comune umanità

Emmanuel Chidi Namdi era un giovane di 35 anni, era fuggito insieme a sua moglie dalla ferocia di Boko Haram che nell'assalto ad una chiesa gli aveva ucciso i genitori ed una figlia. Ha attraversato il deserto, ha scampato la morte in mare, ma tutte queste tribolazioni non gli hanno risparmiato la fine atroce che ha subito qui nella democratica e civile Italia.

Un criminale neofascista noto per vari episodi di violenza, allevatosi negli stadi e probabilmente, come ha denunciato il parroco della città di Fermo, anche coinvolto nella vicenda degli ordigni esplosi fuori la chiesa del paese. Aveva in odio gli immigrati tanto da pestare a morte un essere umano solo perché diverso, perché nero. Il suo odio ha messo fine alla vita di una persona che in questo Paese cercava speranza e accoglienza.

Quello che è successo a Fermo, ci chiama tutti a reagire, a lottare contro il neofascismo, il razzismo, e la violenza che risorge permanentemente nella pieghe della normalità quotidiana. Siamo solidali con i cari di Emmanuel e vogliamo ricordarlo impegnandoci ancora di più per l'accoglienza e contro il razzismo. Chiamiamo tutte le persone di buona volontà, la gente che ha a cuore l'umanità, le associazioni, i volontari, chi promuove e crede nell'accoglienza ad unirsi, a promuovere autodifesa contro i violenti e criminali e ad impegnarsi affinché episodi del genere non succedano più.

8 Luglio 2016

ASSOCIAZIONE ANTIRAZZISTA E INTERETNICA “3 FEBBRAIO”
www.a3f.org

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