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Milano, Como e Ventimiglia: accoglienza umana e libera circolazione. Non sono gli esseri umani il problema ma le frontiere!

Accoglienza umana e libera circolazione

Non sono gli esseri umani il problema ma le frontiere!

Sono immagini quelle di questi giorni che vediamo ripetersi oramai da tempo. Persone, in gran parte donne e bambini, in attesa di varcare i confini per raggiungere i propri cari e amici. Da tempo questo succede a Ventimiglia, ma oggi si ripete a Milano e Como, come ieri l’abbiamo visto a Calais, a Idomeni o Budapest e purtroppo in tante altre città nel mondo. Si può anche far finta di non vedere o pensare di fermare questo flusso umano a forza di maltrattamenti e umiliazioni, con la chiusura delle frontiere, con le navi di pattugliamento, l’innalzamento di barriere e fili spinati o con accordi scellerati con la Turchia e domani chissà con che altri paesi. Si può pensare che il Trattato di Schengen o gli Accordi di Dublino, che generano la “clandestinità” e impediscono la libera circolazione degli immigrati e dei rifugiati, siano leggi giuste. Il fatto è che la spinta umana a cercare una vita migliore non si fermerà. Ogni persona di buon senso e con un po’ di umanità comprende che conviene a tutti che agli immigrati sia dato un permesso di soggiorno umanitario, che permetta loro di circolare liberamente, così da unirsi ai propri cari; che ci si adoperi per un’accoglienza umana degna, per evitare l’emarginazione e il degrado; che si crei un corridoio umanitario, per evitare le morti in mare e gli indecenti traffici che arricchiscono le mafie e i terroristi. Sono misure minime ma vitali che, per giunta, ci farebbero essere tutti più sicuri. Non è una questione di numeri demografici o di costi economici. E del resto basterebbe far un giro in tutti i cosiddetti “centri di accoglienza” per rendersi conto dello sperpero di denaro. Da tempo tante associazioni solidali denunciano come i soldi potrebbe essere spesi meglio, ma, purtroppo, l’abbiamo già visto, l’accoglienza per qualcuno è un affare! Perciò è una questione di scelte umane: vogliamo far primeggiare la tutela della vita o accettare che altri nostri simili stiano male? Vogliamo metterci nelle condizioni di vivere tutti bene o invece pensare che il nostro benessere si deve difendere anche a costo di sacrificare la vita altrui? Un primo passo per costruire una buona accoglienza è pensarla e realizzarla insieme ai profughi e agli immigrati. Veramente la terra è di tutti e insieme, facendo crescere accoglienza umana, vicinanza, rispetto e pacificazione reciproca, si possono creare le possibilità per vivere meglio tutti. Facciamo appello a tutta la gente di buona volontà, ai sinceri volontari, alla gente di ogni credo religioso ad unirsi con noi in questa lotta.

Libera circolazione. OPEN THE BORDERS
Basta con gli accordi Schengen e di Dublino
Permesso di soggiorno umanitario per tutti
Corridoi umanitari. BASTA stragi in mare

12/08/2016

ASSOCIAZIONE ANTIRAZZISTA E INTERETNICA “3 FEBBRAIO”
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